Ritroviamo il "massimo piacere" nel volo libero.

Di Pierandrea Patrucco

Estratto dalla seconda edizione italiana di "Volare in Termica"
Cap 11: "contributi di alcuni dei migliori piloti" pag. 270

Pierandrea Patrucco. 
È una leggenda del volo libero italiano, prima lo è stato con il delta e ora lo è con il parapendio. Dopo l'ultima fatica che lo ha visto attraversare l'Italia da nord a sud e nel suo XKAP1111, gli abbiamo chiesto di scriverci la sua visione delle termiche italiane e sul modo giusto di affrontare il volo...

Il volo, specialmente quello libero, è da sempre il sogno umano e per noi che viviamo in questa epoca è una vera "manna". Con pochi soldi e pochissimo impegno possiamo facilmente accedere a ciò che non è mai stato concesso ai nostri antenati. All'inizio eravamo estasiati da tutto, anche delle più brevi e insignificanti planate, ci godevamo il volo con grande intensità, con l'entusiasmo proprio dei bambini.

In seguito molti piloti hanno perso un po' di vista quest'importante aspetto ludico e hanno cominciato a divertirsi di meno, a volte il volo sia addirittura trasformato in qualcosa che anziché allietare la nostra vita, la appesantisce. Credo che dovremmo ricordarci più spesso delle sensazioni che abbiamo provato quando abbiamo staccato per la prima volta i piedi da terra, quando abbiamo oltrepassato la porta che conduceva i nostri "sogni". Nei nostri "sogni" il volo non era certamente un lavoro, non era "essere a qualsiasi costo migliore degli altri", non era camminare sulle montagne con zaini smisurati e carichi di zavorre come asini, non era volare con l'occhio perennemente al cronometro e alle medie orarie. 

Il volo è poesia, è leggerezza, tutti questi inutili orpelli lo appesantiscono e lo legano a terra. Soprattutto il volo non è paura. 

Certamente chi, come me, ha volato i primi delta e para poco sicuri e poco performanti, in seguito ricercato quasi ossessivamente le massime prestazioni. Sul loro altare abbiamo immolato diverse ossa e vari amici meno fortunati ma ora sì hai deltaplani che il parapendio garantiscono moltissimo sicurezza e offrono ottime prestazioni, ora abbiamo a nostra disposizione la sicurezza e le performance che abbiamo sempre desiderato che per ottenerle è sufficiente scegliere un mezzo che sia il nostro livello di controllo. 

Noi pionieri, non sapendo bene dove erano, abbiamo sfiorato e oltre passato diverse volte i limiti, siamo poi tornati entro i confini della sicurezza e del divertimento un po' acciaccati ma con rinnovato entusiasmo, magari con delle idee un po' più chiare circa quello che è possibile fare in sicurezza. 

In effetti ci sono piloti che dedicano la loro vita a essere sempre i primi, piloti che effettivamente si divertono per davvero a volare pericolosamente, quella evidentemente è la loro via e fanno benissimo a percorrerla. Si tratta però di veramente poche particolarissime persone, tutti quelli che cercano di seguirli su una strada che non è la loro non li raggiungeranno mai e, facilmente, corrono seriamente il rischio di perdere di vista le svariate soddisfazioni che potrebbero avere agevolmente dal volo. 

Del resto la gara fa vincere un solo pilota per volta, invece il volo può pagare tutti. Concludo osservando che è fondamentale avere il giusto rispetto per la natura, rispettando i limiti che ci impone ma la paura è una pessima ingombrante compagna di viaggio. In sostanza basta ricordarsi che la paura e il divertimento non possono assolutamente viaggiare insieme. A voi la scelta di chi avere come compagno di viaggio! 

Vi lasciamo con il video recap della sua impresa storica XKAP 1111, l'Italia in volo, dal Piemonte all Sicilia con il parapendio.  

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